Chi mai crederebbe
in futuro ai miei versi
.................................
Chi mai crederebbe in futuro ai miei versi
se fossero ricolmi dei tuoi eccelsi pregi?
Eppure, lo sa il cielo, non sono che tomba
che la tua vita celano, e solo metà dei tuoi tesori additano.
Potessi io ritrarre la bellezza dei tuoi occhie
in nuovi versi e numerare le tue grazie,
l'età futura direbbe:
"Sono menzogne di poeta,
mai sì celesti tratti toccarono volti umani".
E i miei scritti, ingialliti dal passare del tempo,
sarebbero dileggiati come farneticare di rimbambito,
e le meritate lodi come eccessi di fantasia,
rime esagerate di vecchia cantilena.
Ma se un tuo bimbo allora vivesse,
tu due volte vivresti: in lui e nel mio canto.
...........................
W. Shakespeare
(1564- 1623)
Τρίτη 22 Ιανουαρίου 2008
Εγγραφή σε:
Σχόλια ανάρτησης (Atom)
Cuore e occhi miei sono ora in alleanza
ΑπάντησηΔιαγραφήCuore e occhi miei sono ora in alleanza
e vicendevoli favori si prestano:
quando i miei occhi anelano il tuo sguardo,
e quando il cuore innamorato soffoca i suoi sospiri,
Gli occhi allora si saziano del tuo ritratto,
al cui pittorico banchetto pure il cuore invitano;
altre volte è il mio cuore ad ospitare gli occhi,
per farli parte dei suoi pensieri d'amore.
E così, per il tuo ritratto e per il mio cuore,
tu, lontano, sei sempre in me presente;
tu non puoi allontanarti più dei miei pensieri,
e io sono con loro e loro con te.
E se essi dormono, sono gli occhi col tuo ritratto
che il cuore risvegliano, con mutuo gaudio.
W. Shakespeare
(1564- 1623)
Cuore e occhi miei sono in mortale guerra
ΑπάντησηΔιαγραφήCuore e occhi miei sono
in mortale guerra sul come dividere
la conquista del tuo sembiante.
Gli occhi vorrebbero negare
al cuore la tua immagine,
e il cuore contesta agli occhi una tale pretesa.
Il mio cuore allega che tu riposi in lui,
scrigno mai violato da importuni sguardi;
gli avversari rifiutano l'asserto e dicono
che il tuo bel volto è riposto in loro.
A dirimere la questione una giuria
è convocata di pensieri,
che del cuore sono vassalli,
e col loro verdetto determinano
la spettanza degli occhi
e del mio affettuoso cuore,
Così: agli occhi la tua visibile sembianza,
e al cuore, per diritto,
il tuo intimo segreto amore.
W. Shakespeare
(1564-1623)
Lascia che te lo dica....
ΑπάντησηΔιαγραφήLascia che te lo dica: dobbiamo separarci,
anche se in amore una sola casa siamo;
così che le macchie che su di me rimangono,
senza tuo coinvolgimento porterò da solo.
Noi nostri affetti c'è un unico sentire,
sebbene nelle nostre vite
una contesa ci divida,
la quale, pure non inficiando
il nostro amore,
all'amor nostro ruba dilettosi istanti.
Non sempre in pubblico
mi mostrerò tuo amico,
per non investirti
della mia deprecata colpa;
né tu mi onorerai di pubblici riguardi,
per non esporre la tua reputazione.
Ma non lo fare:
tanto io t'amo che,
essendo tu me stesso,
mio è il tuo buon nome.
W. Shakespeare
(1564- 1623)
No dalle stelle io traggo i miei pronostici
ΑπάντησηΔιαγραφήNon dalle stelle io traggo i miei pronostici,
eppure penso che d'astronomia m'intendo;
ma non per dire la buona o la cattiva sorte,
o preannunciare peste o siccità
o il volger delle stagioni;
Né a breve scadenza posso io predire
a chiunque il tuono, la pioggia e il vento,
e se ai principi arrida la fortuna,
da frequenti presagi ch'io scopro in cielo.
E' dai tuoi occhi ch'io traggo la mia scienza,
stelle fisse in cui questa divinazione io leggo:
che verità e bellezza insieme prospereranno
se tu, da te stesso, trarrai progenie.
Se no, di te questo devo pronosticare:
che Verità e Bellezza
fatalmente moriranno con te.
W. Shakespeare
(1564-1623)
Puoi anche trovare gli e-book delle Opere di William Shakespeare:
ΑπάντησηΔιαγραφήhttp://www.liberliber.it/biblioteca/s/shakespeare/
AMLETO
Antonio e Cleopatra
La bisbetica addomesticata
Cimbelino
La commedia degli equivoci
Come vi piaccia
Coriolano
La dodicessima Notte
I due gentiluomini di Verona
I due nobili cugini
Enrico IV
Enrico V
Le Gaie mogli di Windsor
Giulio Cesare
MACBETH
Il Mercante di Venezia
Misura per Misura
OTELLO
RE LEAR
ROMEO e GIULIETTA
Sogno di una Notte di Estate
ed altre ancora...
BUONA LETTURA
Lunapiena
Chi è in favore delle proprie stelle
ΑπάντησηΔιαγραφήChi è in favore delle proprie stelle
si vanti di pubblico onore e superbi titoli,
mentre io, cui la sorte nega simili trionfi,
godo insperatamente chi maggiormente apprezzo.
I favoriti dei potenti schiudono i bei petali
soltanto come calendule allo splendor del sole,
è già sepolto in loro il loro proprio orgoglio
perché alla prima nuvola cade la loro aureola.
L'eroico combattente, famoso per valore
se dopo tante vittorie subisce una sconfitta,
per sempre vien radiato dall'albo dell'onore
e in più dimenticato ogni successo ardito:
felice sono io che amo e son riamato
dove l'amor non cambia né può esser ripudiato.
W. Shakespeare
(1564-1623)
Ti ho invocato così spesso Musa
ΑπάντησηΔιαγραφήSonetto 78
Ti ho invocato così spesso Musa
ottenendo tal favore alla mia poesia,
che ogni altra penna ha seguito il mio costume
e diffonde i suoi versi in tuo servigio.
I tuoi occhi che erudiron il muto a spiegare il canto
E alla crassa ignoranza a volar sublime,
hanno aggiunto penne alle ali dei sapienti
e conferito doppia maestà alla grazia.
Però sii maggiormente fiero di quanto io compongo
Perché tua è l'ispirazione e da te è nata:
nei versi altrui tu non migliori che lo stile
e l'arte loro è favorita dalle tue dolci grazie.
Per me tu solo sei tutta la mia arte
Ed elevi a sapienza la mia rude ignoranza.
W. Shakespeare
(1564 - 1623)
Un sonetto di William Shakespeare
ΑπάντησηΔιαγραφή" Se proprio devi odiarmi
fallo ora,
ora che il mondo è intento
a contrastare ciò che faccio,
unisciti all'ostilità della fortuna,
piegami
non essere l'ultimo colpo
che arriva all'improvviso
Ah quando il mio cuore
avrà superato questa tristezza.
Non essere la retroguardia di un dolore ormai vinto
non far seguire ad una notte ventosa
un piovoso mattino
non far indugiare un rigetto già deciso.
Se vuoi lasciarmi
non lasciarmi per ultimo
quando altri dolori meschini
avran fatto il loro danno
ma vieni per primo
così che io assaggi fin dall'inizio
il peggio della forza del destino
e le altri dolenti note
che ora sembrano dolenti
smetteranno di esserlo
di fronte la tua perdita."
Sonetto 53
ΑπάντησηΔιαγραφήQual è la tua natura, di che mai sei fatto
per essere scortato da tante ombre estranee?
Ognuno riflette solo l'unica sua ombra
e tu puoi, da solo, prestarti a tante ombre.
Si descriva Adone ed il suo ritratto
misera imitazione diventa di te stesso;
si sommi al volto d'Elena ogni bellezza rara
ed ancora appari tu dipinto in vesti greche:
si parli di primavera e di copiose messi,
la prima non è che l'ombra della tua bellezza,
le altre sembran solo tuo generoso dono;
e in ogni felice forma noi ti rivediamo.
Ogni bellezza esterna ha di tuo qualcosa,
ma per animo costante nessun con te s'accorda.
W. Shakespeare
SONETTO 2
ΑπάντησηΔιαγραφήQuando quaranta inverni assedieranno la tua fronte
e profonde trincee solcheranno il campo della tua bellezza,
l'orgoglioso manto della gioventù, ora ammirato,
sarà a brandelli, tenuto in nessun conto.
Allora, se richiesto dove la tua bellezza giace,
dove il tesoro dei tuoi gagliardi giorni,
rispondere ch'essi s'adagiano infossati nei tuoi occhi
per te vergogna bruciante sarebbe e ridicolo vanto.
Quanta più lode meriterebbe la tua bellezza,
se tu potessi replicare: "Questo mio bel bambino
pareggia il conto e fa perdonare il passare degli anni",
dando prova che la sua bellezza da te fu data.
Sarebbe questo un sentirsi giovane quando sei vecchio,
mirare il tuo sangue caldo quand'esso nelle tue vene è freddo.
W. Shakespeare
SONETTO 2
ΑπάντησηΔιαγραφήQuando quaranta inverni assedieranno la tua fronte
e profonde trincee solcheranno il campo della tua bellezza,
l'orgoglioso manto della gioventù, ora ammirato,
sarà a brandelli, tenuto in nessun conto.
Allora, se richiesto dove la tua bellezza giace,
dove il tesoro dei tuoi gagliardi giorni,
rispondere ch'essi s'adagiano infossati nei tuoi occhi
per te vergogna bruciante sarebbe e ridicolo vanto.
Quanta più lode meriterebbe la tua bellezza,
se tu potessi replicare: "Questo mio bel bambino
pareggia il conto e fa perdonare il passare degli anni",
dando prova che la sua bellezza da te fu data.
Sarebbe questo un sentirsi giovane quando sei vecchio,
mirare il tuo sangue caldo quand'esso nelle tue vene è freddo.
W. Shakespeare
SONETTO 21
ΑπάντησηΔιαγραφήIo non sono come quella Musa
ispirata alla poesia da bellezze artefatte,
che usa come ornamento il cielo stesso
ed ogni beltà compara al suo splendore,
raggruppando in solenni paragoni
sole, luna, terra e del mar le ricche gemme,
i primi fiori dell'Aprile e quanto di prezioso
racchiude il firmamento in questa immensa volta.
Onesto in amore, permettete ch'io scriva il vero
e poi credetemi, il mio amore è bello quanto
il figlio di ogni madre, anche se non brilla
come quei lumi d'oro fissi nel firmamento:
lasciate esagerare chi ama frasi di grande effetto;
io non vanterò chi non intendo vendere.
W. Shakespeare
SONETTO 23
ΑπάντησηΔιαγραφήCome un pessimo attore in scena
colto da paura dimentica il suo ruolo,
oppur come una furia stracarica di rabbia
strema il proprio cuore per impeto eccessivo,
anch'io, sentendomi insicuro, non trovo le parole
per la giusta apoteosi del ritual d'amore,
e nel colmo del mio amor mi par mancare
schiacciato sotto il peso della sua potenza.
Sian dunque i versi miei, unica eloquenza
e muti messaggeri della voce del mio cuore,
a supplicare amore e attender ricompensa
ben più di quella lingua che più e più parlò.
Ti prego, impara a leggere il silenzio del mio cuore
è intelletto sottil d'amore intendere con gli occhi.
W. Shakespeare
SONETTO 35
ΑπάντησηΔιαγραφήNon ti angosciare più per quello che hai commesso
le rose hanno spine e fango le argentee fonti;
nuvole ed eclissi oscurano luna e sole
e nel più bel germoglio s'asconde orrido verme.
Ognuno di noi sbaglia ed anch'io m'inganno
giustificando le tue offese con analogie
umiliando me stesso per mitigar le tue mancanze,
scusando le tue colpe più di quanto sia l'offesa:
poiché porto attenuanti ai peccati dei tuoi sensi,
la tua parte avversa diventa tuo avvocato -
ed inizia contro me stesso un regolar processo:
tale è la lotta interna fra il mio amore e l'odio,
che fatalmente anch'io mi devo render complice
di quel caro ladro che inclemente mi deruba.
W. Shakespeare
SONETTO 39
ΑπάντησηΔιαγραφήCome posso cantare equamente i tuoi meriti
se tu sei tutto il meglio di me stesso?
A cosa può servirmi la lode del mio io?
E se lodo te, cos'altro è se non l'elogio mio?
Anche per questo dobbiamo vivere divisi
e lasciar che il nostro amore perda la sua unità,
affinché con questa separazione io possa dare
quanto a te dovuto e che tu solo meriti.
O lontananza, quale tormento tu saresti,
se l'amaro ozio non m'accordasse la dolce libertà
di occupare il tempo in pensieri d'amore,
che dolcemente inganna sia tempo che pensieri,
e se non m'insegnassi come divider uno in due
lodando la presenza di chi in realtà è lontano.
W. Shakespeare
Sei tu a voler che la mia immagine
ΑπάντησηΔιαγραφή(Sonetto 61)
Sei tu a voler
che la mia immagine tenga aperte
le mie palpebre pesante nell'estenuante notte?
Sei tu a desiderare
che i miei sonni siano rotti
da ombre a te sembianti che ingannano il mio sguardo?
È forse il tuo spirito
che stacchi dal tuo corpo
e mando da lontano
per spiare le mie azioni,
per scoprire in me
ore frivole e vergogne,
bersaglio ed alimento
della tua gelosia?
No, il tuo amore pur forte,
non è tanto grande:
è il mio amore
che ti tiene gli occhi aperti,
il mio devoto amore
frusta il mio riposo
per esser sempre vigile
al tuo fianco.
Per te rimango sveglio,
mentre tu vegli altrove,
molto lontano da me,
ad altri troppo vicino.
W. Shakespeare
Se proprio devi odiarmi
ΑπάντησηΔιαγραφήfallo ora,
ora che il mondo è intento
a contrastare ciò che faccio,
unisciti all'ostilità della fortuna,
piegami
non essere l'ultimo colpo
che arriva all'improvviso
Ah quando il mio cuore
avrà superato questa tristezza.
Non essere la retroguardia
di un dolore ormai vinto
non far seguire ad una notte ventosa
un piovoso mattino
non far indugiare un rigetto già deciso.
Se vuoi lasciarmi
non lasciarmi per ultimo
quando altri dolori meschini
avran fatto il loro danno
ma vieni per primo
così che io assaggi fin dall'inizio
il peggio della forza del destino
e le altri dolenti note
che ora sembrano dolenti
smetteranno di esserlo
di fronte alla tua perdita."
William Shakespeare
Romeo e Giulietta
ΑπάντησηΔιαγραφήSilenzio! Quale luce irrompe da quella finestra lassù?
È l'oriente, e Giulietta è il sole.
Sorgi, vivido sole, e uccidi l'invidiosa luna,
malata già e pallida di pena
perché tu, sua ancella, di tanto la superi in bellezza.
Non essere la sua ancella, poiché la luna è invidiosa.
Il suo manto di vestale è già di un verde smorto,
e soltanto i pazzi lo indosano. Gettalo via.
È la mia donna; oh, è il mio amore!
se soltanto sapesse di esserlo.
Parla, pure non dice nulla. Come accade?
Parlano i suoi occhi; le risponderò.
No, sono troppo audace; non parla a me;
ma due stelle tra le più lucenti del cielo,
dovendo assentarsi, implorano i suoi occhi
di scintillare nelle loro sfere fino a che non ritornino.
E se davvero i suoi occhi fossero in cielo,
e le stelle nel suo viso?
Lo splendore del suo volto svilirebbe allora le stelle
come fa di una torcia la luce del giorno;
i suoi occhi in cielo fluirebbero
per l'aereo spazio così luminosi
che gli uccelli canterebbero,
credendo finita la notte.
Guarda come posa la guancia sulla mano!
Oh, fossi un guanto su quella mano
e potessi sfiorarle la guancia!
William Shakespeare
Come inesperto attore sulla scena
ΑπάντησηΔιαγραφήCome inesperto attore sulla scena
che per paura dimentica la parte,
o come un violento stracarico di rabbia
cui l'impeto smodato
indebolisce il cuore,
Così anch'io, diffidando di me,
dimentico il perfetto rituale dell'amore
e, fin troppo innamorato,
sembra ch'io venga meno
sotto il peso del suo eccessivo ardore.
Siano allora i miei libri
a parlare per me,
muti messaggeri
del mio traboccante cuore,
che implora amore
e attende più alta ricompensa
di quella lingua che più spesso
e meglio parlò di te.
Oh, sappi leggere quel
che amore in silenzio ha scritto:
è proprio di intelligente amore
udire con gli occhi.
W. Shakespeare
ΑΦΟΡΙΣΜΟΙ του ΟΥΙΛΛΙΑΜ ΣΑΙΞΠΗΡ
ΑπάντησηΔιαγραφή" Να ζεί κανείς ή να μη ζεί? Ιδού η απορία!" (Αμλετ)
"Κάτι σάπιο υπάρχει στο βασίλειο της Δ...." (Αμλετ)
"Οράτιε, υπάρχουν πράγματα σ'αυτό το κόσμο, που δεν μπορούμε να διανοηθούμε" (Αμλετ)
"Τι σημασία έχει ένα όνομα.
Αυτό που εμείς ονομάζουμε τριαντάφυλλο, με οποιοδήποτε όνομα κι άν το αποκαλούσαμε, το ίδιο άρωμα θα έχει." (Ρωμαίος και Ιουλιέτα)
"Πολύ κακό για το τίποτα"
"Το βασίλειό μου για ένα άλογο"
"Ο,τι λάμπει δεν είναι χρυσός"
Αυτός που πεθαίνει,
με το θανατό του ξεπληρώνει το χρέος του"