ΣΑΠΦΩ - SAFFO'
Ελληνίδα λυρική ποιήτρια, η πρώτη γυναίκα στον κόσμο που έγραψε ποιήματα. Γεννήθηκε στην Ερεσσό και έζησε στη Μυτιλήνη της Λέσβου Ονομάστηκε "Δέκατη Μούσα" . Πιθανότατα παντρεύτηκε έναν πλούσιο από την Άνδρο, τον Κερκύλα, με τον οποίο απέκτησε μια κόρη. Λόγω των ιδεών της εξορίστηκε και κατέφυγε προσωρινά στη Σικελία. Αργότερα, αφού γύρισε στη Μυτιλήνη, συγκέντρωσε γύρω της νεαρές κοπέλες, για να τους διδάξει τις τέχνες της μουσικής και της ποίησης, στην υπηρεσία της Αφροδίτης και των Μουσών.
Από τα ποιήματά της, που διέσωσαν οι Αλεξανδρινοί τα πιο διάσημα ήταν οι Ύμνοι και τα Επιθαλάμια (τραγούδια του γάμου). Τα έργα της καταστράφηκαν μαζί με τις βιβλιοθήκες που πυρπολούσαν από τον 4ο αιώνα και μετά οι χριστιανοί. Εκτός από μερικά μικρά αποσπάσματα, έχουν διασωθεί ένας Ύμνος στην Αφροδίτη και μία Ωδή.
Saffo
ΑπάντησηΔιαγραφήprima figura di donna nella letteratura europea, nacque da una famiglia aristocratica a Ereso, nell’isola di Lesbo e visse fra il VII e il VI secolo a.C. Trascorse la maggior parte della sua esistenza a Mitilene, la più importante città di Lesbo, educando le giovani
degli ambienti nobili.
Saffo fa raramente menzione delle lotte politiche da cui Lesbo era travagliata; tuttavia dovette trascorrere un periodo d’esilio in Sicilia. Da alcuni suoi frammenti siamo venuti a sapere di una storia d’amore che coinvolse uno dei suoi tre fratelli, Carasso, che si era recato in Egitto per commercio e si era invaghito di una cortigiana, Dorica.
Ebbe un marito, il cui nome è forse Cercila di Andro, e una figlia di nome Cleide. Secondo alcune leggende, Saffo, piccola e bruna, si innamorò del giovane Faone, che non ricambiava il suo amore e per questo motivo si suicidò gettandosi dalla rupe di Leucade. Questa leggenda è da imputarsi ai poeti della commedia che avevano preso spunto da alcuni canti in cui Saffo menzionava Faone: costui era solamente un personaggio mitologico.
L’ambiente in cui si svolse la vita di Saffo è il tiaso ossia la comunità fondata sulla religione d’Afrodite dove si sviluppava la formazione culturale e sociale di fanciulle aristocratiche e in cui l’educazione dei sentimenti.
Per quanto riguarda la produzione letteraria, l’opera di Saffo è composta nel dialetto eolico della sua patria.
Venne curata da grammatici alessandrini e suddivisa in nove libri, a seconda dei diversi metri usati. Attualmente abbiamo a disposizione un’intera ode, parti di altre odi, giunteci anche tramite citazioni indirette, e un considerevole numero di frammenti più brevi.
Nell’intera opera è possibile individuare due gruppi, differenti per tematiche e stile: il gruppo numericamente più ridotto è composto soprattutto da epitalami, canti corali eseguiti in occasione delle nozze di una delle fanciulle del tiaso; al contrario nelle poesie del secondo gruppo, quello più importante e numeroso, Saffo parla in prima persona, rivolgendosi a dei e uomini per esprimere in forma autobiografica le proprie emozioni e riflessioni, riguardanti soprattutto l’esperienza erotica.
dal web
Poesie d'Amore di Grande Saffo',
ΑπάντησηΔιαγραφήdella Donna che ha cantato la Bellezza,
la Passione e l' EROS.
Vorrei fare a tutti chiaro,
Vorrei dire solo questo,
Per me la Bellezza dell' anima,
E quella del corpo,
Sono gioielli del Sole.
Per questo non mi nascondero'
Nei mio nido... mai...
Fino al ultimo istante mio,
Ma continuero'
Di amare...
E di Essere Amata!
......................Saffo'
Non si puo rompere mai un Cuore Testardo...
.......................Saffo'
Ho avuto dalla vita,
La maggiore ricchezza,
La gioia si essere amata...
E sono sempre convinta
Di non essere dimenticata....
Mai...
.....................Saffo'
trad. Lunapiena
L' Eros mi paralizza il corpo...
ΑπάντησηΔιαγραφήMi ha sempre impressionata...
Questo dolceamaro...
Invincibile Serpente...
Mi porta sempre in crisi...
........................Saffo'
Il tempo...e la mia eta'...
Hanno offerto al mio corpo...
Mille rughe..
E l' Eros non ha fretta,
Di volare in me...
E regalarmi...
il suo "dolore"...
Per Gentilezza cantami...
Inni di dolce aroma
Di fiori d'Amore...
...................Saffo'
Trad. Lunapiena
Poesia di Saffo
ΑπάντησηΔιαγραφήA me pare uguale agli dei
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde sulla lingua inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue alle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
Come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente.
trad. S.Quasimodo
Tramontata è la Luna
ΑπάντησηΔιαγραφήTramontata è la Luna
e le Pleiadi a mezzo della notte:
giovinezza dilegua,
e sono nel mio letto sola.
Scuote l'anima Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amaro indomabile serpente.
Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.
trad. S.Quasimodo
Un esercito di cavalieri, dicono alcuni,
ΑπάντησηΔιαγραφήaltri di fanti, altri di navi,
sia sulla terra nera la cosa più bella:
io dico, ciò che si ama.
È facile far comprendere questo ad ognuno.
Colei che in bellezza fu superiore
a tutti i mortali, Elena, abbandonò
il marito
pur valoroso, e andò per mare a Troia;
e non si ricordò della figlia né dei cari
genitori; ma Cipride la travolse
innamorata.
ora mi ha svegliato il ricordo di Anattoria
che non è qui;
ed io vorrei vedere il suo amabile portamento,
lo splendore raggiante del suo viso
più che i carri dei Lidi e i fanti
che combattono in armi.
Saffo'
Afrodite
ΑπάντησηΔιαγραφήAfrodite, tronoadorno, immortale,
figlia di Zeus, che le reti intessi, ti prego:
l'animo non piegarmi, o signora,
con tormenti e affanni.
Vieni qui: come altre volte,
udendo la mia voce di lontano,
mi esaudisti; e lasciata la casa d'oro
del padre venisti, aggiogato il carro.
Belli e veloci passeri ti conducevano,
intorno alla terra nera,
con battito fitto di ali, dal cielo
attraverso l'aere.
E presto giunsero.
Tu, beata,
sorridevi nel tuo volto immortale
e mi chiedevi del mio nuovo soffrire:
perche' di nuovo ti invocavo:
cosa mai desideravo che avvenisse
al mio animo folle.
«Chi di nuovo devo persuadere
a rispondere al tuo amore?
Chi e' ingiusto
verso te, Saffo?
Se ora fugge, presto ti inseguira':
se non accetta doni, te ne offrira':
se non ti ama, subito ti amera'
pur se non vuole.»
Vieni da me anche ora:
liberami dagli affanni angosciosi:
colma tutti i desideri dell'animo mio;
e proprio tu
sii la mia alleata.
Saffò
Afrodite immortale dal trono variopinto,
ΑπάντησηΔιαγραφήfiglia di Zeus tessitrice d’inganni, ti prego,
non piegarmi con affanni ed angosce
l’animo, o veneranda;
orsì vieni qui, se mai anche un’altra volta
udendo il mio grido da lontano,
(l’)ascoltasti e, abbandonata la casa dorata del padre,
giungesti
dopo aver aggiogato il carro: ti conducevano
i bei passeri veloci sulla nera terra
sbattendo fitte le ali dal cielo
attraverso l’aere;
subito giunsero: e tu, o beata,
sorridendo col volto immortale
(mi) domandavi che cosa ancora avessi patito
e perchè ancora (ti) chiamassi
e che cosa soprattutto desiderassi ottenere
con animo folle (oppure: che si realizzasse
per me nel mio cuore folle):
“Chi di nuovo devo convincere
ad accettare il tuo amore (oppure:
a condurre se stessa al tuo amore)?
Chi, o Saffo, ti fa torto?
E infatti, se fugge, presto inseguirà,
e se non accetta doni, poi (ne) offrirà,
e se non (ti) ama, presto (ti) amerà
anche contro voglia”
Vieni ancora da me e liberami dai penosi
affanni e quanto il cuore desidera compiere,
compilo per me e tu stessa
sii (mia) alleata.
Saffò
L’ode "della gelosia"
ΑπάντησηΔιαγραφήFr. 31
Mi sembra che sia uguale agli dei
quell’uomo che di fronte a te
siede e (standoti) vicino ascolta (te)
che parli dolcemente
e amabilmente ridi, e questo davvero
mi fa balzare il cuore nel petto,
come infatti io ti vedo, subito
non mi è più possibile dire nulla,
ma la lingua si spezza, sottile
un fuoco subito mi scorre sotto la pelle,
non vedo nulla con gli occhi,
ronzano le orecchie,
un freddo sudore mi avvolge, un tremito
(mi) prende tutta, e più verde dell’erba
(io) sono, e poco lontana dall’esser morta
sembro a me stessa.
Ma tutto si può sopportare, poichè….
Saffò
Saffo esercitò una notevole influenza sui suoi contemporanei , soprattutto su Alceo,Teognide, Bacchilide
ΑπάντησηΔιαγραφήe Teocrito, e Strabone cosi si espresse su di lei:
"Saffo, un essere meraviglioso!
Che in tutto il passato
di cui si ha memoria,
non appare che sia esistita mai una donna,
la quale potesse gareggiare con lei nella poesia,
nemmeno da lontano"
la sua fama eguagliò quella di Omero eppure,
proprio quando era più ammirata,
cominciò ad essere infangata.
I suoi versi ,in cui la rievocazione delle scene
è sempre limpida e chiara,
come sincero fu il sentimento ispiratore dei versi,
l'amicizia che la legava alle sue compagne,
furono spesso denigrati fin dall'antichità:
basti pensare ad Orazio che defini Saffo
dispregiativamente "mascula".
Il processo denigratorio nei suoi confronti risale, però,
ai commediografi attici ,che l'accusarono di cattivi costumi, di bruttezza fisica e che arrivarono persino ad attribuirle
un suicidio per amore dalla rupe di Leucade
(come riprende Leopardi),
perchè invaghitasi senza speranza del bellissimo Faone;
più onesti e sinceri gli entusiasmi di Platone,
che chiamarono Saffo bella e saggia,
di Teofrasto che ne rilevò la grazia
e di Plutarco che ne attestò l'ardore del cuore.
Grazia, soavità e passione sono queste le caratteristiche della poesia di Saffo: il suo amore fu squisitamente femminile, investi tutto ciò che la circondava,
in delicatezza e levità, tanto che ancora oggi
puς essere considerata la più grande poetessa
di tutti i tempi perchè nessuna donna,
ha saputo cantare l'amore come lei,
in purezza e sincerità.
di Francesca Santucci
..........
ΑπάντησηΔιαγραφήQual fallo mai, qual sì nefando eccesso
macchiommi anzi il natale, onde sì torvo
il ciel mi fosse e di fortuna il volto?
In che peccai bambina, allor che ignara
di misfatto è la vita?
..........
Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor.
Negletta prole nascemmo al pianto,
e la ragione in grembo dei celesti si posa.
..........
E tu cui lungo amore indarno,
e lunga fede e vano
d'implacato desìo furor mi strinse,
vivi felice, se felice in terra
visse nato mortal.
..........
da "Ultimo canto di Saffo"
di Giacomo Leopardi (1798-1837)
Gennaio 1822
Qual fallo mai, qual sì nefando eccesso
ΑπάντησηΔιαγραφήmacchiommi anzi il natale, onde sì torvo
il ciel mi fosse e di fortuna il volto?
In che peccai bambina, allor che ignara
di misfatto è la vita?
..........
Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor.
Negletta prole nascemmo al pianto,
e la ragione in grembo dei celesti si posa.
..........
E tu cui lungo amore indarno,
e lunga fede e vano
d'implacato desìo furor mi strinse,
vivi felice, se felice in terra
visse nato mortal.
..........
da "Ultimo canto di Saffo"
di Giacomo Leopardi (1798-1837)
Gennaio 1822
Reply
Recommend Delete Message 18 of 18 in Discussion
From: Lunapiena3100 Sent: 10/29/2006 9:58 PM
.............
Ma di quale errore, di quale grande misfatto
mi sono macchiata prima di nascere,
tanto che così ostili mi fossero
il cielo e il volto del destino?
In che cosa ho peccato da bambina,
quando la vita è ancora innocente?
............
Tutto è mistero,
tutto tranne il nostro dolore.
Siamo nati per piangere,
come figli abbandonati,
e solo il cielo ne conosce il motivo.
.............
E tu, che io inutilmente ho amato tanto,
tu a cui mi legarono una lunga fedeltà
e un'implacata e vana bramosìa d'amore,
vivi felice,
se felice qualcuno sia mai vissuto su questa terra.
traduzione libera
del "Ultimo canto di Saffo"
di Giacomo Leopardi
"Vorrei essere morta, sai,davvero"
ΑπάντησηΔιαγραφήera cosi disfatta nel congedo
e parlava parlava:"Oh, Saffo,
è terribile quello che proviamo!
Non son io che lo voglio se ti lascio",
e io le rispondevo: addio,
su, vai, e ricordati di me,
perchè lo sai come ti seguivamo:
e se no-allora io lo voglio
che ti ricordi, perchè tu dimentichi
com'era bello, ciò che provavamo:
quante corone di viole
ti posavi sul capo, insieme a me,
di rose, croco, salvia, di cerfoglio,
e quante s'intrecciavano ghirlande
per il tuo collo delicato
fatte dei fiori della primavera…
Saffò