Πέμπτη 3 Ιανουαρίου 2008

ΚΑΛΗ ΧΡΟΝΙΑ~ BUON ANNO!

IL CORAGGIO DI AUGURARE
"BUON ANNO!"........
di Fausto Marinetti* ....................... Caro Amico, vorrei telefonarti per farti gli auguri di "Buon anno!", ma qualcosami trattiene: che cosa vale la pena augurare in questo mondo sazio e annoiato? A volte mi sembra di vivere come un automa o per forza d'inerzia grazie ad una spinta iniziale.Ieri sera, il colpo di grazia. Il programma TV 7 riproponeva la scena dei candidati a morte sicura: Etiopia, qualche milione di "uccisi" dalla carestia che noi, popoli ingordi, nuovi Epuloni, non vogliamo debellare. Avresti il coraggio di augurare "Buon anno!" a quei bambini scheletriti, nati per conoscere della vita solo il gusto della morte? Un "dejà vu", certo. E io credevo di essermi assuefatto a queste "cose". Ce le hanno propinate tante di quelle volte, che non ci impressionano più. Anche la coscienza si è rassegnata all'inevitabile. Con mille scuse: catastrofi naturali, cosa posso farci io, singolo individuo? ONU, Croce Rossa, Ong, organismi internazionali: tocca a loro affrontare le emergenze planetarie.È la prima volta nella storia che, se lo volessimo, saremmo in grado di sfamare tutti quanti. I magazzini scoppiano, le eccedenze (per chi?) alimentari vengono distrutte, non si sa più cosa inventare per indurre al consumismo, i mercati hanno bisogno solo di acquirenti, di potere di acquisto. Sull'altro canale i miracoli della medicina americana: la correzione chirurgica della scatola cranica di un neonato, una bambina down a scuola dal delfino Sam, trapianti, cellule staminali, meraviglie del progresso scientifico. Che contrasto con la morte ingiusta e prematura per un pugno di farina! Non è assurdo, paradossale finire i propri giorni prima di iniziarli…? Che morte indegna, ignobile! E, per di più, si tratta di bambini innocenti, gli occhi infinitamente tristi, la pancia gonfia, stesi per terra, mangiati dall'inedia. Morire (o essere uccisi?) così sotto gli occhi di popoli che stentano a digerire i vari cenoni di Natale, di capodanno, della Befana… Crepare di stenti davanti agli occhi dei cristiani gozzovigliatori non è troppo? La storia si ripete: anche i romani, che avevano per "dio" il ventre, dopo un'abbuffata vomitavano per il gusto di ricominciare da capo. Ma non pretendevano di essere considerati religiosi, oggi diremmo, gente perbene, cristiani di lusso, devoti di padre Pio, seguaci di qualche movimento molto impegnato.Quanti ricordi hanno scatenato in me quelle esili figure di bambini nati per morire, che hanno attraversato la mia esistenza! Neppure la forza di reggersi in piedi. Ridotti a figure senza sostanza, involucri senza contenuto. È una debolezza personale non riuscire a rassegnarsi? Come non chiedersi: mi è lecito appartenere ad un'umanità che riduce i bambini così? Cosa è peggio: ucciderli a sangue freddo come facevano le SS o lasciarli morire per conto loro come mosche? La vigliaccheria dell'omissione. Se li uccidessimo con le nostre mani, chissà, prima o poi, ci renderemmo conto di essere dei criminali; invece l'ucciderli per omissione ci dà l'illusione di essere innocenti del "sangue dei giusti".Quante belle argomentazioni cattoliche ci hanno aiutato a mettere la coscienza in pace, ci autorizzano a goderci i nostri bei pranzi natalizi in santa indifferenza!-
"La colpa è dei poveri… dovrebbero smetterla una buona volta di mettere al mondo i figli per farli morire di fame…".
- "Non hanno soldi per comprare viveri, ma per l'acquisto di armi non badano a spese".
- E poi, l'ultima trovata: fior di missionari giornalisti sostengono che questi popoli miserabili hanno anche la colpa di non essersi fatti cristiani, perché la civiltà cristiana è portatrice di sviluppo e progresso economico…
Ma per chi, a quale prezzo, di grazia? Sul conto di chi mettiamo il collasso ecologico, l'effetto serra, le nuove povertà, i disperati, gli alienati, le coscienze al colesterolo?Né gli indios, né i poveri del sud del mondo sono mai riusciti ad inventare le nuove forme di morte indotta che vanno di moda: per noia, per indigestione, per anoressia.
I bambini denutriti e disidratati, che non si reggono in piedi, sono più violenti di un uragano. Sono loro che rilanciano la sfida: se a noi non è consentito di vivere, almeno!, come fate ad essere uomini vivi voi, che ce lo impedite? Quale dio può giustificarvi, avallare la vostra condotta economica, il vostro tenore di vita? Musulmani, buddisti, cristiani, ecc. siete tutti uguali su questo punto? Oppure siete già morti anche voi, morti d'indigestione, l'anima soffocata dal colesterolo? Quanti giovani occidentali godono di ottima salute fisica, ma sono esausti dentro?Dell'anoressia dell'anima io ho paura. E voi, leader religiosi, voi che vi fate chiamare "padri", cosa provate davanti a quegli angeli di cera? In natura non si è mai visto i genitori che se la passano bene di fronte ai figli alla fame.
Forse aveva ragione Simone Weil a sostenere che non poteva farsi battezzare per via dell'incoerenza dei cristiani. Si è lasciata morire d'inedia perché la coscienza non le permetteva di ingerire più calorie di quelle consentite dalla razione giornaliera dei suoi connazionali. Sapranno risponderci i teologi, gli infallibili, le congregazioni onniscienti della dottrina e della fede, che tanto si preoccupano della salute dell'anima?
* scrittore, ex-missionario in Brasile
dal web

1 σχόλιο:

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Lunapiena