Fabrizio De Andre' ...
Il 18 febbraio 1940 Fabrizio De Andre' nasce a Genova. Sul giradischi di casa suo padre ha messo il "Valzer campestre"di Gino Marinuzzi, dal quale, oltre venticinque anni dopo, Fabrizio ricavera' la canzone "Valzer per un amore".Scoppiata la guerra, la famiglia si rifugia nella campagna di Revignano d'Asti, mentre il padre di Fabrizio, ricercato dai fascisti, si dΰ alla macchia.Nel '45 i De Andre' tornano a Genova. Fabrizio frequenta le elementari prima presso le suore Marcelline (che lui ribattezza le porcelline) poi alla "Cesare Battisti". Seguono gli studi ginnasiali, liceali ed infine universitari (interrompe quando gli mancano sei esami dalla laurea in giurisprudenza). Ma intanto e' nata di prepotenza la vocazione per la musica: Fabrizio studia primail violino, poi la chitarra, suona in gruppi jazz, si esibisce in pubblico cantando canzoni francesi, traduce Brassense comincia a scrivere brani tutti suoi.
Nel 1958 esce il primo disco di De Andre': un 45 giri contenente due canzoni non sue, "Nuvole barocche" e "E fu la notte".Nel 1962 Fabrizio sposa Puny, una ragazza genovese che lo stesso anno gli da' un figlio, Cristiano, oggi a sua volta musicistae cantante.Intanto escono altri dischi contenenti brani destinati a diveniredei classici: "La guerra di Piero", "La ballata dell'eroe", "Il testamento", "La ballata del Miche'", "Via del Campo", "La canzone dell'amore perduto", "La cittΰ vecchia", "Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers" (scritta con Paolo Villaggio) e "La canzone di Marinella", che nel '68 viene incisa da Mina e trasforma De Andre' da autore per pochi intimi ad autore di successo. 1968: esce per la Belldisc l'album "Volume I", seguito l'anno dopo da "Tutti morimmo a stento", e da "Volume II": i tre dischi raggiungono il vertice delle classifiche di vendita.1970: esce "La buona novella" tratto dai Vangeli apocrifi.1971: esce "Non al denaro non all'amore nι al cielo", ispirato da "L'antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masters.1973: la contestazione del'68 fornisce lo spunto all'ellepμ "Storia di un impiegato".1974: in "Canzoni" Fabrizio raccoglie traduzioni da Brassens, Dylan e Cohen e brani suoi degli anni Sessanta.1975: dalla collaborazione con Francesco De Gregori scaturisce l'album "Volume VIII". Segue il primo tour dell'artista, che comincia ad accarezzare il progetto di trasferirsi in Sardegna: acquisterΰ a tale scopo la tenuta dell'Agnata, presso Tempio Pausania, dedicandosi all'agricoltura e all'allevamento di animali.1977: Dori Ghezzi, alla quale Fabrizio si θ unito, gli dΰ una figlia, Luisa Vittoria, detta Luvi.1978: esce l'album "Rimini".1979: dal tour con la Pfm, De Andrι ricava un doppio album dal vivo. In agosto, a L'Agnata, lui e Dori Ghezzi vengono sequestrati: saranno rilasciati quattro mesi dopo.1981: l'esperienza del sequestro e la realta' della gente sarda ispirano parte dell'album senza titolo che i mass media battezzano "L'indiano".1984: De Andre' realizza con Mauro Pagani il pluripremiato ellepi "creuza de me", che unisce la lingua genovese alle sonorita' della tradizione mediterranea, e che due referendum tra i critici indicheranno come il miglior album dell'anno e del decennio.1989: Fabrizio sposa Dori.1990: esce l'album "Le nuvole", con grande successo di vendite e di critica, e successivo tour trionfale.1991: esce il doppio live "1991 - Concerti".1992: nuovo tour, il primo tour teatrale di De Andre'.1996: esce l'album "Anime Salve".1997: secondo tour teatrale di De Andre' e pubblicazione dell'album raccolta "Mi innamoravo di tutto" contenente"La canzone di Marinella" cantata con Mina.1998: Continua con successo il tour seguito all'album "Anime salve", interrotto per motivi di salute durante l'estate.1999: l'11 gennaio, alle 2:30 di notte, Fabrizio ci lascia, stroncato da un male incurabile. Muore a Milano all'Istituto dei Tumori dove era ricoverato. I suoi funerali si svolgono a Genova il 13 gennaio dove una folla di piu' di diecimila persone si stringe intorno al dolore della famiglia. Ora riposa nel cimitero di Staglieno, nella cappella di famiglia....
dal web
Τρίτη 20 Νοεμβρίου 2007
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LA CANZONE DI MARINELLA
ΑπάντησηΔιαγραφή(F.De Andrè)
Questa di Marinella è la storia vera
che scivolò nel fiume a primavera
ma il vento che la vide così bella
dal fiume la portò sopra una stella
Sola senza il ricordo di un dolore
vivevi senza il sogno di un amore
ma un re senza corona e senza scorta
bussò tre volte un giorno alla tua porta
Bianco come la luna il suo cappello
come l'amore rosso il suo mantello
tu lo seguisti senza una ragione
come un ragazzo segue un aquilone
E c'era il sole e avevi gli occhi belli
lui ti baciò le labbra ed i capelli
c'era la luna e avevi gli occhi stanchi
lui pose le sue mani suoi tuoi fianchi
Furono baci e furono sorrisi
poi furono soltanto i fiordalisi
che videro con gli occhi delle stelle
fremere al vento e ai baci la tua pelle
Dicono poi che mentre ritornavi
nel fiume chissà come scivolavi
e lui che non ti volle creder morta
bussò cent'anni ancora alla tua porta
Questa è la tua canzone Marinella
che sei volata in cielo su una stella
e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno, come le rose
E come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno, come le rose.
BOCCA DI ROSA
ΑπάντησηΔιαγραφή(F.De Andrè)
La chiamavano Bocca di Rosa
metteva l'amore, metteva l'amore
la chiamavano Bocca di Rosa
metteva l'amore sopra ogni cosa.
Appena scesa alla stazione
del paesino di Sant'Ilario
tutti s'accorsero con uno sguardo
che non si trattaca d'un missionario
C'è chi l'amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
Bocca di Rosa nè l'uno nè l'altro,
lei lo faceva per passione.
Ma la passione spesso conduce
a soddisfare le proprie voglie
senza indagare se il concupito
ha il cuore tenero oppure ha moglie.
E fu così che da un giorno all'altro
Bocca di Rosa si tirò addosso
l'ira funesta delle cagnette
a cui aveva sottratto l'osso
Ma le comari di un paesino
non brillano certo in iniziativa
le contromisure fino a quel punto
si limitarono all'invettiva.
Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel Tempio
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio.
Così un vecchia mai stata moglie
senza mai figli, senza più voglie
si prese la briga e di certo il gusto
di dare a tutte il consiglio giusto
E rivolgendosi alle cornute
le apostrofò con parole argute
"Il furto d'amore sarà punito - disse -
dall'ordine costituito".
E quelle andarono dal commissario
e dissero senza parafrasare:
"Quella schifosa ha già troppi clienti
più d'un consorzio alimentare".
Ed arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi, con i pennacchi
ed arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi e con le armi
Il cuore tenero non è una dote
di cui sian colmi i carabinieri
ma quella volta a prendere il treno
l'accompagnarono mal volentieri.
Alla stazione c'erano tutti
dal commissario al sagrestano
alla stazione c'erano tutti
con gli occhi rossi e il cappello in mano.
A salutare chi per un poco
senza prestese,senza pretese
a salutare chi per un poco
portò l'amore nel paese
C'era un cartello giallo con una scritta nera
diceva:"Addio Bocca di Rosa
con te se ne parte la primavera".
Ma una notizia un pò originale
non ha bisogno di alcun giornale
come una freccia dall'arco scocca
vola veloce di bocca in bocca.
E alla stazione successiva
molta più gente di quando partiva
chi manda un bacio chi getta un fiore
chi si prenota per due ore
Persino il parroco che non disprezza
fra un miserere e un'estrema unzione
il bene effimero della bellezza
la vuole accanto in processione.
E con la Vergine in prima fila
e Bocca di Rosa poco lontano
si porta a spasso per il paese
l'amore sacro e l'amor profano.
CARO AMORE
ΑπάντησηΔιαγραφή(F.De Andrè)
Caro amore nei tramonti d'aprile,
caro amore quando il sole s'uccide
oltre le onde puoi sentir piangere e gridare
anche il vento ed il mare.
Caro amore così un uomo piange
caro amore al sole,al vento e ai verdi anni
che cantando se ne vanno
dopo il mattino di maggio
quando sono venuti e quando scalzi
e con gli occhi ridenti sulla sabbia scrivevamo contenti
le più ingenue parole.
Caro amore i fiori dell'altr'anno
caro amore sono sfioriti e mai più rifioriranno
e nei giardini ad ogni inverno
ben più tristi sono le foglie.
Caro amore così un uomo vive
caro amore e il sole e il vento e i verdi anni
si rincorrono cantando
verso il novembre a cui ci vanno portando
e dove un giorno con un triste sorriso
ci diremo fra le labbra ormai stanche:
"Eri il mio caro amore".
VALZER PER UN AMORE
ΑπάντησηΔιαγραφήdi F.De André
Quando carica d'anni e di castità
tra i ricordi e le illusioni
del bel tempo che non ritornerà,
troverai le mie canzoni,
nel sentirle ti meraviglierai
che qualcuno abbia lodato
le bellezze che allor più non avrai
e che avesti nel tempo passato
ma non ti servirà il ricordo,
non ti servirà
che per piangere il tuo rifiuto
del mio amore che non tornerà.
Ma non ti servirà più a niente,
non ti servirà
che per piangere sui tuoi occhi
che nessuno più canterà.
Ma non ti servirà più a niente,
non ti servirà
che per piangere sui tuoi occhi
che nessuno più canterà.
Vola il tempo lo sai che vola e va,
forse non ce ne accorgiamo
ma più ancora del tempo che non ha età,
siamo noi che ce ne andiamo
e per questo ti dico amore, amor
io t'attenderò ogni sera,
ma tu vieni non aspettare ancor,
vieni adesso finché è primavera.
LA CANZONE DELL'AMORE PERDUTO
ΑπάντησηΔιαγραφή(F.De Andrè)
Ricordi sbocciavan le viole
con le nostre parole:
"Non ci lasceremo mai, mai e poi mai".
Vorrei dirti ora le stesse cose
ma come fan presto amore ad appassir le rose
così per noi
l'amore
che strappa i capelli è perduto ormai
non resta che qualche svogliata carezza
e un po' di tenerezza.
E quando ti troverai in mano quei fiori appassiti
al sole di un aprile ormai lontano li rimpiangerai
ma sarà la prima che incontri per strada
che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato
per un amore nuovo
E sarà la prima che incontri per strada
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato
per un amore nuovo.
Amore che vieni, amore che vai
ΑπάντησηΔιαγραφήFabrizio de André
Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque ti ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
venuto dal sole o da spiagge gelate
perduto in novembre o col vento d'estate
io t' ho amato sempre , non t' ho amato mai
amore che vieni , amore che vai
io t' ho amato sempre , non t' ho amato mai
amore che vieni , amore che vai.
La ballata dell'eroe
ΑπάντησηΔιαγραφήEra partito per fare la guerra
per dare il suo aiuto alla sua terra
gli avevano dato le mostrine e le stelle
e il consiglio di vender cara la pelle
e quando gli dissero di andare avanti
troppo lontano si spinsero a cercare la verità
ora che è morto la patria si gloria
d'un altro eroe alla memoria
era partito per fare la guerra
per dare il suo aiuto alla sua terra
gli avevano dato le mostrine e le stelle
e il consiglio di vender cara la pelle
ma lei che lo amava aspettava il ritorno
d'un soldato vivo, d'un eroe morto che ne farà
se accanto nel letto le è rimasta la gloria
d'una medaglia alla memoria.
Fabrizio de Andrè
INVERNO
ΑπάντησηΔιαγραφήSale la nebbia sui prati bianchi
come un cipresso nei camposanti,
un campanile che non sembra vero
segna il confine tra terra e cielo.
Ma tu che vai, ma tu rimani,
vedrai, la neve se ne andrà domani,
rifioriranno le gioie passate
col vento caldo di un'altra estate.
Anche la luce sembra morire
nell'ombra incerta di un divenire
dove anche l'alba diventa sera
e i volti sembrano teschi di cera.
Ma tu che vai, ma tu rimani,
anche la neve morirà domani,
l'amore ancora ci passerà vicino
nella stagione del biancospino.
La terra stanca sotto la neve
dorme il silenzio di un sonno greve;
l'inverno raccoglie la sua fatica
di mille secoli da un'alba antica.
Ma tu che stai, perché rimani?
Un altro inverno tornerà domani
cadrà altra neve a consolare i campi
cadrà altra neve sui camposanti.
F. De Andre'
Una storia sbagliata
ΑπάντησηΔιαγραφήÈ una storia da dimenticare
è una storia da non raccontare
è una storia un po' complicata
è una storia sbagliata.
Cominciò con la luna sul posto
e finì con un fiume d'inchiostro
è una storia un poco scontata
è una storia sbagliata.
Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.
È una storia di periferia
è una storia da una botta e via
è una storia sconclusionata
una storia sbagliata.
Una spiaggia ai piedi del letto
stazione Termini ai piedi del cuore
una notte un po' concitata
una notte sbagliata.
Notte diversa per gente normale
notte comune per gente speciale
cos'altro ti serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.
È una storia vestita di nero
è una storia da basso impero
è una storia mica male insabbiata
è una storia sbagliata.
È una storia da carabinieri
è una storia per parrucchieri
è una storia un po' sputtanata
o è una storia sbagliata.
Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.
Per il segno che c'è rimasto
non ripeterci quanto ti spiace
non ci chiedere più come è andata
tanto lo sai che è una storia sbagliata
tanto lo sai che è una storia sbagliata
testo e musica: di Fabrizio De André - Massimo Bubola
La stagione del tuo amore
ΑπάντησηΔιαγραφήLa stagione del tuo amore
non è più la primavera
ma nei giorni del tuo autunno
hai la dolcezza della sera
se un mattino fra i capelli
troverai un po' di neve
nel giardino del tuo amore
verrò a raccogliere il bucaneve
Passa il tempo sopra il tempo
ma non devi aver paura
sembra correre come il vento
però il tempo non ha premura
piangi e ridi come allora
ridi e piangi e ridi ancora
ogni gioia ogni dolore
puoi ritrovarli nella luce di un'ora
Passa il tempo sopra il tempo
ma non devi aver paura
sembra correre come il vento
però il tempo non ha premura
piangi e ridi come allora
ridi e piangi e ridi ancora
ogni gioia ogni dolore
puoi ritrovarli nella luce di un'ora.
testo e musica: di Fabrizio De André
Evaporato in una nuvola rossa
ΑπάντησηΔιαγραφήin una delle molte feritoie della notte
con un bisogno d'attenzione e d'amore
troppo, "Se mi vuoi bene piangi "
per essere corrisposti,
valeva la pena divertirvi le serate estive
con un semplicissimo "Mi ricordo":
per osservarvi affittare un chilo d'era
ai contadini in pensione e alle loro donne
e regalare a piene mani oceani
ed altre ed altre onde ai marinai in servizio,
fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli
senza rimpiangere la mia credulità:
perché già dalla prima trincea
ero più curioso di voi,
ero molto più curioso di voi.
E poi sorpreso dai vostri "Come sta"
meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci,
tipo "Come ti senti amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te"
"Lo sa che io ho perduto due figli"
"Signora lei è una donna piuttosto distratta."
E ancora ucciso dalla vostra cortesia
nell'ora in cui un mio sogno
ballerina di seconda fila,
agitava per chissà quale avvenire
il suo presente di seni enormi
e il suo cesareo fresco,
pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra.
E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci,
mi sentivo meno stanco di voi
ero molto meno stanco di voi.
Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta
fino a farle spalancarsi la bocca.
Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli
di parlare ancora male e ad alta voce di me.
Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo
con una scatola di legno che dicesse perderemo.
Potevo chiedere come si chiama il vostro cane
Il mio è un po' di tempo che si chiama Libero.
Potevo assumere un cannibale al giorno
per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle.
Potevo attraversare litri e litri di corallo
per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci.
E mai che mi sia venuto in mente,
di essere più ubriaco di voi
di essere molto più ubriaco di voi.
Fabrizio De Andrè
"Amico Fragile"
CALEIDOSCOPIO
ΑπάντησηΔιαγραφήPettirosso di ogni novembre
lo stiamo ascoltando all'unisono
il fottuto maestrale di Francia
che ci piega le smorfie ad Oriente
Salute agli antichi padroni, pettirosso,
salute allo stemma
di questa brigata di sughere
pettinate ancora all'Umberta
Usignolo d'aprile
anche stanotte hai cantato che esiste
un destino più triste
di chi avverte morire all'intorno
le memorie più care.
È il destino di chi morente,
allo specchio di tenere gemme
riconosce per sé
il divieto di rigermogliare
Raganelle di luglio
cicale notturne del prato
l'avete veduta la nostra gente
stretta nel cerchio dei grandi fuochi
ancora oggi appiccati
per poca sapienza
come intorno alle salamandre
nei giorni crudeli
della nostra infanzia
Settembre degli stormi
anche quest'anno
a mettere fine alle tre sofferenze ritorni
Anche quest'anno
contesi coi tuoi affamati festosi emigranti
mungeremo i tuoi grappoli
e al riparo delle tue piogge segrete
conserveremo nell'ombra del legno
il tuo latte d'autunno
prima che i venti del Nord
ritornino a frullare gli oceani
CALEIDOSCOPIO
ΑπάντησηΔιαγραφήPettirosso di ogni novembre
lo stiamo ascoltando all'unisono
il fottuto maestrale di Francia
che ci piega le smorfie ad Oriente
Salute agli antichi padroni, pettirosso,
salute allo stemma
di questa brigata di sughere
pettinate ancora all'Umberta
Usignolo d'aprile
anche stanotte hai cantato che esiste
un destino più triste
di chi avverte morire all'intorno
le memorie più care.
È il destino di chi morente,
allo specchio di tenere gemme
riconosce per sé
il divieto di rigermogliare
Raganelle di luglio
cicale notturne del prato
l'avete veduta la nostra gente
stretta nel cerchio dei grandi fuochi
ancora oggi appiccati
per poca sapienza
come intorno alle salamandre
nei giorni crudeli
della nostra infanzia
Settembre degli stormi
anche quest'anno
a mettere fine alle tre sofferenze ritorni
Anche quest'anno
contesi coi tuoi affamati festosi emigranti
mungeremo i tuoi grappoli
e al riparo delle tue piogge segrete
conserveremo nell'ombra del legno
il tuo latte d'autunno
prima che i venti del Nord
ritornino a frullare gli oceani
CALEIDOSCOPIO
ΑπάντησηΔιαγραφήPettirosso di ogni novembre
lo stiamo ascoltando all'unisono
il fottuto maestrale di Francia
che ci piega le smorfie ad Oriente
Salute agli antichi padroni, pettirosso,
salute allo stemma
di questa brigata di sughere
pettinate ancora all'Umberta
Usignolo d'aprile
anche stanotte hai cantato che esiste
un destino più triste
di chi avverte morire all'intorno
le memorie più care.
È il destino di chi morente,
allo specchio di tenere gemme
riconosce per sé
il divieto di rigermogliare
Raganelle di luglio
cicale notturne del prato
l'avete veduta la nostra gente
stretta nel cerchio dei grandi fuochi
ancora oggi appiccati
per poca sapienza
come intorno alle salamandre
nei giorni crudeli
della nostra infanzia
Settembre degli stormi
anche quest'anno
a mettere fine alle tre sofferenze ritorni
Anche quest'anno
contesi coi tuoi affamati festosi emigranti
mungeremo i tuoi grappoli
e al riparo delle tue piogge segrete
conserveremo nell'ombra del legno
il tuo latte d'autunno
prima che i venti del Nord
ritornino a frullare gli oceani
Una canzone dolce, una ballata lieve per una sera da passare accanto al fuoco
ΑπάντησηΔιαγραφήNell'acqua della chiara fontana
lei tutta nuda si bagnava
quando un soffio di tramontana
le sue vesti in cielo portava
dal folto dei capelli mi chiese
per rivestirla di cercare
i rami di cento mimose
e ramo con ramo intrecciare
volli coprire le sue spalle
tutte di petali di rosa
ma il suo seno era così minuto
che fu sufficiente una rosa
cercai ancora nella vigna
perché a metà non fosse spoglia
ma i suoi fianchi eran così minuti
che fu sufficiente una foglia
le braccia lei mi tese allora
per ringraziarmi un po' stupita
io la presi con tanto ardore
che lei fu di nuovo svestita
il gioco divertì la graziosa
che molto spesso alla fontana
tornò a bagnarsi pregando Dio
per un soffio di tramontana
Anime salve
ΑπάντησηΔιαγραφή« Mille anni al mondo mille ancora
che bell'inganno sei anima mia
e che bello il mio tempo che bella compagnia
sono giorni di finestre adornate
canti di stagione
anime salve in terra e in mare
sono state giornate furibonde
senza atti d'amore
senza calma di vento
solo passaggi e passaggi
passaggi di tempo
ore infinite come costellazioni e onde
spietate come gli occhi della memoria
altra memoria e no basta ancora
cose svanite facce e poi il futuro
i futuri incontri di belle amanti scellerate
saranno scontri
saranno cacce coi cani e coi cinghiali
saranno rincorse morsi e affanni per mille anni
mille anni al mondo mille ancora
che bell'inganno sei anima mia
e che grande il mio tempo che bella compagnia
mi sono spiato illudermi e fallire
abortire i figli come i sogni
mi sono guardato piangere
in uno specchio di neve
mi sono visto che ridevo
mi sono visto di spalle che partivo
ti saluto dai paesi di domani
che sono visioni di anime contadine
in volo per il mondo
mille anni al mondo mille ancora
che bell'inganno sei anima mia
e che grande questo tempo che solitudine
che bella compagnia
Fabrizio De Andrè
Η πρώτη εντύπωση από το άκουσμα του Bocca di Rosa στο ραδιόφωνο προ.... αμνημονεύτων ήταν καταλυτική.
ΑπάντησηΔιαγραφήΑπό τότε πήρα σχεδόν όλα τα βινύλιά του, άκουσα και ξανάκουσα σχεδόν τα πάντα του, αλλά η πρώτη αγάπη παρέμεινε κυρίαρχη... Bocca di Rosa.
Μία παρατήρηση μόνο. Το πρωτάκουσα με τους παρακάτω στίχους, οι ίδιοι υπάρχουν και στα βινύλια που έχω, και δεν ξέρω γιατί τους άλλαξε ο ίδιος, σε συναυλίες κυρίως ... Ευελπιστώ όχι απο πολιτική ορθότητα διότι θα χάσω κάθε εκτίμηση στον Faber ...
Spesso gli sbirri e i carabinieri
Al proprio dovere vengono meno
Ma non quando sono in alta uniforme
E l'accompagnarono al primo treno
Εύγε για το ιστολόγιο, φιλτάτη.
Το ανακάλυψα λίγο αργά, ελπίζω ωστόσο να μην είναι αργά γενικώς.
Υ.Γ. Εξαιρετικό και το αφιέρωμα στον Παβέζε...
Θα επανέλθω εν ευθέτω χρόνω.