Δευτέρα 26 Νοεμβρίου 2007
Αγάπη και Έρως
Nudo il cuore della ragazza
nella tempesta della Vita...
Nudo anche il giovane
nell' incubo dei venti...
E questa nudezza è stata
la causa della loro lotta
di un voluttuoso Amore...
ed ha rinforzato i loro sensi.
La fiamma della loro passione
inesaurabile forza senza limiti,
ciclone dei sentimenti
amore, terrore ed estasi.
Lo sguardo cerca rifugio...
nel puro nudo dell'Anima.
Lunapiena(1993)
Etichette:
Αγαπη και Ερως,
ΠΟΙΗΣΗ,
Το Περιβόλι της καρδιάς,
Parole del cuore,
Poesia
Εγγραφή σε:
Σχόλια ανάρτησης (Atom)
Γυμνή η κόρη
ΑπάντησηΔιαγραφήστις ζωής τις καταιγίδες
Γυμνός ο νεαρός
στον εφιάλτη των κεραυνών
κι έγινε η γύμνια αφορμή
ερωτικής ηδονικής πάλης
να δυναμώσουν οι αισθήσεις.
Το πάθος φλόγα
που σπαράζει τα σωθικά,
αέναη ενέργεια χωρίς εστία,
συναισθηματικός κυκλώνας
που σκορπά αγωνία και έκσταση,
Το βλέμμα ψάχνει απάγιο
βαθειά στην γύμνια της ψυχής.
Πανσέλληνος
L’evidenza di un amore
ΑπάντησηΔιαγραφήNon si può nascondere,
quando nasce un sentimento
esalano da dentro
eccitazioni che stabiliscono
calde relazioni anche se non lo vuoi.
L’evidenza di un amore
Non si può comprendere
Per le vie della ragione
Con inutili argomenti.
Più reale del reale
La tua immagine in me,
non mi stanco di pensarti,
mi sento vivere.
Ho bisogno di te!
Hai bisogno di me!
Non posso fingere.
L’esigenza di amare
Non si può estinguere.
Cosa mai sarebbe il mondo
Senza il cielo dentro il mare.
Una calma naturale
Si impadronisce di me,
quando siedi al mio fianco
ritorno a vivere.
L’evidenza di un amore
Non si può nascondere,
quando nasce un sentimento
esalano da dentro
eccitazioni che stabiliscono
calde relazioni
anche se non lo vuoi.
Juri Camisasca
La tanto amata era nuda e, del mio cuore esperta,
ΑπάντησηΔιαγραφήnon aveva tenuto che i gioielli sonori,
il cui fasto le dava quel vittorioso assetto
che nei giorni felici hanno le schiave dei Mori.
Quando sparge danzando il vivo, beffardo strepito
quest'universo splendente di metallo e di pietra
mi rapisce in estasi, e amo pazzamente
le corse in cui suono e luce si compenetrano.
Era dunque distesa e si lasciava amare,
e dall'alto del divano sorrideva di piacere
al mio amore profondo e dolce come il mare
che verso lei saliva come alla sua scogliera.
Gli occhi fissi su di me, come una tigre domata,
con aria vaga e sognante cambiava le sue pose,
e il candore, cui la lascivia era mischiata,
dava un fascino inedito alle sue metamorfosi;
e il braccio e la gamba e la coscia e le reni,
serici come olio, flessuosi come un cigno,
passavano sotto i miei occhi chiaroveggenti e sereni;
e il ventre e i seni, grappoli della mia vigna,
avanzavano, più invitanti degli Angeli del male,
per turbare la quiete in cui la mia anima posava
e per farla sloggiare dalla rocca di cristallo
dove s'era seduta, calma e solitaria.
Mi pareva vedere, fusi in un disegno insolito,
le anche dell'Antiope e il busto di un imberbe,
tanto la vita dava risalto al bacino. Il trucco
su quel colore fulvo e brunito era superbo!
La lampada rassegnata era morta a poco a poco,
e poichè il solo camino rischiarava la stanza,
ogni qual volta mandava un suo sospiro di fuoco
quella pelle ambrata s'inondava di sangue!
Charles Baudelaire