Πέμπτη 15 Νοεμβρίου 2007

ΦΘΙΝΟΠΩΡΟ και ΠΟΙΗΣΗ

Un tempo era d’estate, era a quel fuoco, a quegli ardori, che si destava la mia fantasia. Inclino adesso all’autunno dal colore che inebria, amo la stanca stagione che ha già vendemmiato. Niente più mi somiglia, nulla più mi consola, di quest’aria che odora di mosto e di vino, di questo vecchio sole ottobrìno che splende sulle vigne saccheggiate . V. Cardarelli

17 σχόλια:

  1. Quest' autunno è mio
    Rabindranath Tagore

    Quest'autunno è mio,
    fu cullato
    nel mio cuore.
    I campanelli luccicanti
    alle caviglie
    mi tintinnavano
    nel sangue
    e il suo san di velo
    ondeggiava
    nel mio respiro.

    Io riconosco il contatto
    dei suoi capelli ondulati
    in tutti i miei sogni.
    Intorno c'è sempre lei,
    anche nei tremuli rami
    che danzano
    al mio ritmo,
    e i suoi occhi,
    che dal cielo azzurro
    sorridono,
    presero luce da me.

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  2. NOTTE D'AUTUNNO

    In questa notte d'autunno
    sono pieno delle tue parole
    parole eterne come il tempo
    come la materia
    parole pesanti come la mano
    scintillanti come le stelle.
    Dalla tua testa alla tua carne
    dal tuo cuore
    mi sono giunte le tue parole
    le tue parole cariche di te
    le tue parole, madre
    le tue parole, amore
    le tue parole, amica.
    Erano tristi, amare
    erano allegre, piene di speranza
    erano coraggiose, eroiche
    le tue parole
    erano uomini.


    Nazim Hikmet

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  3. Cento sonetti d'amore
    Pablo Neruda

    Amore, quante strade per giungere
    a un bacio,
    che solitudine errante
    fino alla tua compagnia!
    I treni continuano
    a rotolare soli con la pioggia.
    A Taltal ancora non albeggia
    la primavera.

    Ma tu ed io, amor mio,
    siamo uniti,
    uniti dai vestiti alle radici,
    uniti d’autunno, d’acqua,
    di fianchi,
    fino a essere solo tu,
    sol io uniti.

    Pensare che sostò tante pietre
    che trascina il fiume,
    la foce dell’acqua del Boroa,
    pensare che separati
    da treni e da nazioni

    tu e io dovevamo
    semplicemente amarci,
    confusi con tutti,
    con uomini e con donne,
    con la terra che pianta
    ed educa i garofani.

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  4. Mattino d'autunno


    Che dolcezza infantile

    nella mattinata tranquilla!

    C'è il sole tra le foglie gialle

    e i ragni tendono fra i rami

    le loro strade di seta.

    (F. G. Lorca)

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  5. Ottobre



    Un tempo, era d'estate,

    era a quel fuoco, a quegli ardori,

    che si destava la mia fantasia.

    Inclino adesso all'autunno

    dal colore che inebria;

    amo la stanca stagione

    che ha gi� vendemmiato.

    Niente pi� mi somiglia,

    nulla pi� mi consola,

    di quest'aria che odora

    di mosto e di vino

    di questo vecchio sole ottobrino

    che splende nelle vigne saccheggiate.

    (V. Cardarelli)

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  6. Ridono tutte in fila le linde casette ne �I dolce

    sole ottobr�no, quale colore di rosa, qual bianca,

    come tante comari vestite de �1 novo bucato

    a festa. Su le tegole brune riposano enormi

    zucche gialle e verdastre, sembianti a de� cranii spelati ,

    e sbadiglian da qualche fessura uno stupido riso

    a �I meriggio Seduto su un uscio un vccchietto sonnecchia

    pipando, e un gatto nero gli dorme tra� piedi. Galline

    van razzolando intorno; si sente il rumor de la spola

    e d�una culla a �l ritmo di lenta canzone poi voci

    fresche di bimbi, risa di donne; poi brevi silenzi.

    Il bel vecchietto russa, inclinando su l�omero il capo

    bianco, ne �l sole. Io guardo la placida scena e dipingo ~.

    (G. D'Annunzio)

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  7. Haiku


    Autunno



    Mi desta un sogno

    e mi sorprende il buio.

    Già tardo autunno

    ******

    vento d'autunno:
    viviamo, e ci guardiamo l'un l'altra,
    tu ed io

    ******

    inizio d'autunno:
    nel mare e nei campi
    un verde solo

    ******

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  8. Haiku


    Autunno



    Mi desta un sogno

    e mi sorprende il buio.

    Già tardo autunno

    ******

    vento d'autunno:
    viviamo, e ci guardiamo l'un l'altra,
    tu ed io

    ******

    inizio d'autunno:
    nel mare e nei campi
    un verde solo

    ******

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  9. Autunno

    Il cielo ride un suo riso turchino
    benché senta l' inverno ormai vicino.
    Il bosco scherza con le foglie gialle
    benché l'inverno senta ormai alle spalle.
    Ciancia il ruscel col rispecchiato cielo,
    benché senta nell' onda il primo gelo.
    È sorto a pièdi un pioppo ossuto e lungo
    un fiore strano, un fiore ad ombrello, un fungo.

    Marino Moretti

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  10. Autunno

    Sono più miti le mattine
    E più scure diventano le noci
    E le bacche hanno un viso più rotondo,
    La rosa non è più nella città.

    L'acero indossa una sciarpa più gaia,
    E la campagna una gonna scarlatta.
    Ed anch'io, per non essere antiquata,
    Mi metterò un gioiello.

    Emily Dickinson

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  11. " Le sere d’autunno mi ricordano te -
    I boschi giacciono bui, il giorno si scolora
    ai bordi dei colli in rosse aureole.
    In un casolare vicino piange un bimbo.
    Il vento se ne va a passi tardi
    attraverso i tronchi a raccogliere le ultime foglie.

    Poi sale, abituata ormai da lungo ai torbidi sguardi,
    l’estranea solitaria falce di luna
    con la sua mezza luce da terre sconosciute.
    Se ne va fredda, indifferente, per il suo sentiero.
    La sua luce avvolge il bosco, il canneto, lo stagno e il sentiero
    con pallido alone melanconico.

    Anche d’ inverno in notti senza luce
    quando alle finestre vorticano danze di fiocchi
    e il vento tempestoso, ho spesso l’ impressione di guardarti.
    Il piano intona con forza ingannevole
    e la tua profonda e cupa voce di contralto
    mi parla al cuore. Tu la piu’ crudele delle belle donne.

    La mia mano afferra alle volte la lampada
    e la sua luce tenue posa sulla larga parete.
    Dalla antica cornice la tua immagine oscura guarda
    mi conosce bene e mi sorride, stranamente.
    Ma io ti bacio mani e capelli
    e sussurro il tuo nome."


    ~ Hermann Hesse (1887-1962) ~

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  12. AUTUNNO

    Se ne vanno nella nebbia un contadino storto
    E il suo bue lentamente nella nebbia d'autunno
    Che cancella le borgate povere e vergognose.
    Mentre s'allontana il contadino canticchia
    Una canzone d'amore e d'infedelt�
    Che parla di un anello e d'un cuore infranto.
    Oh l'autunno l'autunno ha ucciso l'estate
    Se ne vanno nella nebbia due grigie figure.

    Guillaume Apollinaire

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  13. Inno

    Al mattino, al meriggio, al fosco crepuscolo -
    tu hai udito il mio inno, Maria!
    In affanno e letizia - nel bene e nel male -
    tu, madre di Dio, ancora rimani con me!
    Quando piu' liete per me scorrevan le Ore,
    e non una nuvola oscurava il mio cielo,
    la tua grazia trepida guidava a te
    l' anima mia perche' non si smarrisse;
    e ora che il Destino per me piu' addensa
    le sue tempeste e in me confonde presente
    e passato, fa' che almeno risplensa il futuro
    e per me irragi dolce speranza di te!

    E. A. Poe

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  14. Mi ricorderò di questo autunno

    Mi ricorderò di questo autunno
    splendido e fuggitivo dalla luce migrante,
    curva al vento sul dorso delle canne.
    La piena dei canali è salita alla cintura
    e mi ci sono immerso disseccato dalla siccità.

    Quando sarò con gli amici nelle notti di città
    farò la storia di questi giorni di ventura,
    di mio padre che a pestar l'uva
    s'era fatti i piedi rossi,
    di mia madre timorosa
    che porta un uovo caldo nella mano
    ed è più felice d'una sposa.

    Mio padre parlava di quel ciliegio
    piantato il giorno delle nozze, mi diceva,
    quest'anno non ha avuto fioritura,
    e sognava di farne il letto nuziale
    a me primogenito.

    Il vento di tramontana apriva il cielo
    al quarto di luna. La luna coi corni
    rosei, appena spuntati, di una vitella!
    Domani si potrà seminare,
    diceva mio padre.

    Sul palmo aperto della mano guardavo
    i solchi chiari contro il fuoco, io sentivo
    scoppiare il seme nel suo cuore,
    io vedevo nei suoi occhi fiammeggiare
    la conca spigata.

    Leonardo Sinisgalli

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  15. AUTUNNO di Daniela Buzio

    Autunno di rami spezzati,
    staccati da scuri taglienti,
    rimasti a guardare in silenzio
    l'immagine della natura.
    Autunno di stelle mancate,
    di lune rubate alle notti,
    soffuse da grandi silenzi,
    che abbracciano tutta la terra.
    Autunno di rocce sospese,
    spazzate da spruzzi di onde,
    alzate a sorprendere il cielo,
    confuso da un limite infranto.
    Autunno di scrosci di pioggia,
    caduti da nuvole scure,
    corrose da scoppi di lampi,
    che piombano sopra la spiaggia.
    Autunno di gocce di luce,
    velate attraverso la nebbia,
    filtrate da spicchi di cielo,
    che aspettano l'arcobaleno.
    Autunno di campi distesi
    sui fianchi ondulati di colli,
    orlati da tralci maturi
    e ulivi vestiti d'argento.
    Autunno di foglie cadute,
    volate da alberi stanchi,
    di tronchi sospesi nell'aria,
    di fiori dispersi nel vento.
    Autunno di passi affrettati
    su piazze affollate di gente,
    di nastri di macchine ansiose
    di correre senza una sosta.
    Autunno di luci soffuse,
    accese dai primi lampioni,
    di fumo di strade nascoste,
    che sale dagli angoli bui.
    Autunno di raggi rapiti
    al sole che ha perso l'estate
    dal freddo che inventa l'inverno
    e spegne i colori sul mondo.
    Autunno di suoni e rumori,
    di fuochi, di luci e di amori
    vissuti anche senza ragione,
    perduti alle spalle nel tempo.
    Autunno di malinconie,
    di foto ingiallite nei sogni,
    di scelte sfuggite alla mente,
    lasciate soltanto ai ricordi.

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  16. Ballata di autunno

    Piove, dietro i vetri piove e piove
    sui pioppi mezzo sfogliati,
    sugli oscuri tetti,
    sui campi, piove.
    Dipinsero di grigio il cielo
    ed il suolo si andò coprendo con foglie,
    si andò vestendo di autunno.
    Il pomeriggio che si addormenta
    sembra
    un Bambino che il vento culla
    con la sua ballata di autunno.
    Una ballata in autunno,
    un canto triste di malinconia
    che nasce morendo il giorno.
    Una ballata in autunno,
    a volte come un mormorio
    ed a volte come un lamento
    ed a volte vento.
    Potrei racontarti
    che sta bruciandosi il mio

    ultimo legno nel camino.
    Che sono molto povero oggi.

    Che per un sorriso do
    tutto quello che sono
    perché sono solo e ho paura,
    se tuo fossi capace
    di vedere gli occhi tristi di una lampada
    e parlare
    con quella porcellana che scoprii ieri
    e che per un momento è diventata donna.
    Allora,
    dimenticando il mio domani ed il tuo passato,
    ritorneresti al mio fianco.
    Va via il pomeriggio e mi lascia
    il lamento che domani sarà vecchio
    di una ballata di autunno.

    Joan Manuel Serrat

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  17. Ballata di autunno

    Piove, dietro i vetri piove e piove
    sui pioppi mezzo sfogliati,
    sugli oscuri tetti,
    sui campi, piove.
    Dipinsero di grigio il cielo
    ed il suolo si andò coprendo con foglie,
    si andò vestendo di autunno.
    Il pomeriggio che si addormenta
    sembra
    un Bambino che il vento culla
    con la sua ballata di autunno.
    Una ballata in autunno,
    un canto triste di malinconia
    che nasce morendo il giorno.
    Una ballata in autunno,
    a volte come un mormorio
    ed a volte come un lamento
    ed a volte vento.
    Potrei racontarti
    che sta bruciandosi il mio

    ultimo legno nel camino.
    Che sono molto povero oggi.

    Che per un sorriso do
    tutto quello che sono
    perché sono solo e ho paura,
    se tuo fossi capace
    di vedere gli occhi tristi di una lampada
    e parlare
    con quella porcellana che scoprii ieri
    e che per un momento è diventata donna.
    Allora,
    dimenticando il mio domani ed il tuo passato,
    ritorneresti al mio fianco.
    Va via il pomeriggio e mi lascia
    il lamento che domani sarà vecchio
    di una ballata di autunno.

    Joan Manuel Serrat

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Ευχαριστώ για την επίσκεψη.
Grazie per la tua Gentilezza.

Lunapiena