Στα Μονοπάτια τ'Ουρανού..:
Στη σιωπή του ουρανού γεννήθηκε η Α γ ά π η
κι έγινε όνειρο, Παιδί της Νύχτας...
που αντανακλά στο φως του Ήλιου
το Χαμόγελο της Ζωής..
και την χαμένη της Αθωότητα
στο βλέμμα ενος παιδιού.....
Στα Μονοπάτια τ'Ουρανού
γέρνει και ξαποσταίνει.
Τρίτη 4 Σεπτεμβρίου 2007
SETTEMBRE e...... POESIA
Kι αν για τον έρωτά μου
δεν μπορώ να πω
αν δε μιλώ για τα μαλλιά σου, για τα χείλη,
για τα μάτια..
όμως το πρόσωπό σου
που κρατώ μες στη ψυχή μου,
ο ήχος της φωνής σου που κρατάω μες στο μυαλό μου,
ημέρες του Σεπτέμβρη
που ανατέλλουν στα όνειρά μου
τις λέξεις και τις φράσεις μου πλάθουν και χρωματίζουν
σ' όποιο θέμα κι άν περνώ, όποια ιδέα κι αν λέγω.
Κ. Καβάφης
E se del mio amore non posso parlare, se non canto per i tuoi capelli, per le tue labbra, per i tuoi occhi.. il tuo viso che conservo nella mia anima, il suono della tua voce che canta nella mia mente, giorni di Settembre.. che sorgono nei miei sogni le parole e le mie frasi creano e colorano qualsiasi tema che tocco, qualsiasi idea che esprimo.
La costa stanca del vociare estivo abbandona la luce abbagliante e veste l’odore nostalgico di ocre arancio sempre più ocra scendendo a sud.
Sferza il vento cielo e terra sventrando sacche d’acqua cariche dell’ozio d’agosto per il mare bruno che scava con le sue onde alte la sera e i siti umani estivi sbrindellando ricordi e anfratti annidati numerosi nel profilo frastagliato.
E’ il settembre jonico col suo temperamento sanguigno, umorale e breve.
La furia ridonato il litorale rientra nelle viscere e va placandosi correndo gli scollinamenti fino all’ultimo sbuffo ormai domo sull’azzeramento a riva.
Settembre, andiamo. E' tempo di migrare. Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare: scendono all'Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti alpestri, che sapor d'acqua natía rimanga ne' cuori esuli a conforto, che lungo illuda la lor sete in via. Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano, quasi per un erbal fiume silente, su le vestigia degli antichi padri. O voce di colui che primamente conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral cammina la greggia. Senza mutamento è l'aria. il sole imbionda sì la viva lana che quasi dalla sabbia non divaria. Isciacquío, calpestío, dolci romori.
Già l'olea fragrante nei giardini d'amarezza ci punge: il lago un poco si ritira da noi, scopre una spiaggia d'aride cose, di remi infranti, di reti strappate. E il vento che illumina le vigne già volge ai giorni fermi queste plaghe da una dubbiosa brulicante estate. Nella morte già certa cammineremo con più coraggio, andremo a lento guado coi cani nell'onda che rotola minuta.
Dolce melanconia di Settembre foglie arrosite d'amore, in attesa dell'ultimo ballo... Nuvole bianche che sorridono al tramonto del Sole... e il desiderio di te, piccola Rondine che vola, in cerca di Primavera... Ultimo canto delle cicale e farfalle in cerca di calore, nella festa dell'olivo...
Gocce di lacrime cadute dal cielo, nella terra assetata d'amore... profumo di uva matura in aria, divino liquido dorato il vino, che dona ebbrezza ed allegria, al cuore innamorato, che sempre giovane, osa godere la danza del tempo... Dolce melanconia di Settembre, ricordi e nostalgia di un' Amore, in Attesa..... di una rinascita
Ahi, settembre mi dirai quanti amori porterai le vendemmie che farò ahi, settembre tornerò sono pronto e tocca a me l'aria fresca soffierà l'armatura non l'avrò ahi, settembre partirò
E mentre il giorno sparisce primavera verrà sarà dolce e nervosa ma non mi scapperà...
Impressioni di settembre Premiata Forneria Marconi (PFM) Mogol - Pagani - Mussida (1971)
Quante gocce di rugiada intorno a me cerco il sole, ma non c'è. Dorme ancora la campagna, forse no, è sveglia, mi guarda, non so. Già l'odor di terra, odor di grano sale adagio verso me, e la vita nel mio petto batte piano, respiro la nebbia, penso a te. Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là sembra quasi un mare d'erba, e leggero il mio pensiero vola e va ho quasi paura che si perda... Un cavallo tende il collo verso il prato resta fermo come me. Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito respiro la nebbia, penso a te. No, cosa sono adesso non lo so, sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso. No, cosa sono adesso non lo so, sono solo, solo il suono del mio passo. e intanto il sole tra la nebbia filtra già il giorno come sempre sarà.
Στη σιωπή του ουρανού γεννήθηκε η αγάπη κι έγινε όνειρο, παιδί της νύχτας.. που αντανακλά στο φως του ήλιου το χαμόγελο της ζωής και την χαμένη της αθωότητα στο βλέμμα ενος παιδιού..
"ΟI ΓΑΜΟI του ΚΑΔΜΟΥ και της ΑΡΜΟΝΙΑΣ"- "Le Nozze di Cadmo e Armonia" από Roberto Colasso
"Ο Μύθος του Σίσυφου" από Albert Camus
ΕΠΙΚΟΥΡΟΣ, από Διογένη Λαέρτιο
"Simone de Beauvoir - Jean-Paul Sartre ΤΕΤ Α ΤΕΤ" από Hazel Rowley
"Το Πορτρέτο του Ντόριαν Γκρέι" από Οσκαρ Ουάλιντ
SIDDHARTA, από Hermann Hesse
"Ο Κόσμος σαν Βούληση και Αναπαράσταση" από Arthur Schopenhauer
“Il Nome della rosa” , ¨Το Όνομα του Ρόδου" di Umberto Eco, εκδ. ΕΛΛΗΝΙΚΑ ΓΡΑΜΜΑΤΑ
Ο λύκος της Στέππας (Der Steppenwolf). Μετάφραση: Γιάννης Κωστόπουλος
"Der Man ohne Eigenschaften" di Robert Mussel "Ο άνθρωπος χωρίς ιδιότητες" Ρόμπερτ Μούζιλ, Μετάφραση: Τούλα Σιετή.
Memorie di Adriano" dι M. Yourcenar, "Τα Απομνημονεύματα του Αδριανού"
"Il Dio delle piccole cose" di Arundhati Roy, "Ο Θεός των μικρών πραγμάτων"
"AMORE ed EROS, la Duplice Fiamma" di Ottavio Paz, "ΑΓΑΠΗ και ΕΡΩΣ, η διπλή Φλόγα"
°Ulisse° di James Joyce, "Οδυσσέας"
"Don Chisciotte" di Cervantes, "Δον Κιχώτης"
Στα Μονοπάτια τ΄Ουρανού
Στα Μονοπάτια τ'ουρανού να περπατάς της ομορφιάς τα μυστικά για να μαθαίνεις στη σιωπής την αγκαλιά, μοναχικό φεγγάρι, διαβάτης είσαι στη ζωή και μαθητής στη γνώση χαμόγελο ο ήλιο σου κι ο πόνος σου βροχή.
E se del mio amore
ΑπάντησηΔιαγραφήnon posso parlare,
se non canto per i tuoi capelli,
per le tue labbra,
per i tuoi occhi..
il tuo viso che conservo
nella mia anima,
il suono della tua voce
che canta nella mia mente,
giorni di Settembre..
che sorgono nei miei sogni
le parole e le mie frasi
creano e colorano
qualsiasi tema che tocco,
qualsiasi idea che esprimo.
K. Kavafis
(trad. Lunapiena
Settembre Jonico
ΑπάντησηΔιαγραφήLa costa stanca
del vociare estivo
abbandona la luce abbagliante
e veste l’odore nostalgico
di ocre arancio
sempre più ocra
scendendo a sud.
Sferza il vento
cielo e terra
sventrando sacche d’acqua
cariche dell’ozio d’agosto
per il mare bruno che scava
con le sue onde alte
la sera e i siti umani estivi
sbrindellando
ricordi e anfratti
annidati numerosi
nel profilo frastagliato.
E’ il settembre jonico
col suo temperamento
sanguigno, umorale e breve.
La furia
ridonato il litorale
rientra nelle viscere
e va placandosi
correndo gli scollinamenti
fino all’ultimo sbuffo
ormai domo
sull’azzeramento a riva.
Vincenzo D’Acunzo
Alcyone
ΑπάντησηΔιαγραφήSogni di terre lontane
Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natía
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.
Ah perché non son io cò miei pastori?
Gabriele D'Annunzio
I PASTORI
Settembre
ΑπάντησηΔιαγραφήSan Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.
Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono...
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
Oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Giovanni Pascoli
Settembre
ΑπάντησηΔιαγραφήGià l'olea fragrante nei giardini
d'amarezza ci punge: il lago un poco
si ritira da noi, scopre una spiaggia
d'aride cose,
di remi infranti, di reti strappate.
E il vento che illumina le vigne
già volge ai giorni fermi queste plaghe
da una dubbiosa brulicante estate.
Nella morte già certa
cammineremo con più coraggio,
andremo a lento guado coi cani
nell'onda che rotola minuta.
Vittorio Sereni
Dolce melanconia di Settembre
ΑπάντησηΔιαγραφήfoglie arrosite d'amore,
in attesa dell'ultimo ballo...
Nuvole bianche che sorridono
al tramonto del Sole...
e il desiderio di te, piccola Rondine
che vola, in cerca di Primavera...
Ultimo canto delle cicale
e farfalle in cerca di calore,
nella festa dell'olivo...
Gocce di lacrime cadute dal cielo,
nella terra assetata d'amore...
profumo di uva matura in aria,
divino liquido dorato il vino,
che dona ebbrezza ed allegria,
al cuore innamorato, che sempre giovane,
osa godere la danza del tempo...
Dolce melanconia di Settembre,
ricordi e nostalgia di un' Amore,
in Attesa..... di una rinascita
Lunapiena
Impressioni di Settembre
ΑπάντησηΔιαγραφήQuante gocce di rugiada intorno a me
guardo il sole ma non c'è
dorme ancora la campagna forse no
è sveglia, mi guarda non so.
Già l'odore della terra odor di grano
sale adagio verso me
e la vita nel mio petto batte piano
respiro la nebbia penso a te.
Quanto verde tutto intorno e ancor più in là
sembra quasi un mare d'erba
e leggero il mio pensiero corre e va
ho quasi paura che si perda.
Un cavallo tende il collo verso il prato
resta fermo come me
faccio un passo lui mi vede è già fuggito
respiro la nebbia penso a te.
No! Cosa sono adesso non lo so
sono un uomo in cerca di sé stesso
No! Cosa sono adesso non lo so
sono solo il suono del mio passo...
E intanto il sole tra la nebbia filtra già
il giorno come sempre sarà.
F. Battiato
Desire is not what you see, but what you imagine
ΑπάντησηΔιαγραφήSETTEMBRE
ΑπάντησηΔιαγραφήAhi, settembre mi dirai
quanti amori porterai
le vendemmie che farò
ahi, settembre tornerò
sono pronto e tocca a me
l'aria fresca soffierà
l'armatura non l'avrò
ahi, settembre partirò
E mentre il giorno sparisce
primavera verrà
sarà dolce e nervosa
ma non mi scapperà...
Alberto Fortis
Settembre (1981)
Impressioni di settembre
ΑπάντησηΔιαγραφήPremiata Forneria Marconi (PFM)
Mogol - Pagani - Mussida (1971)
Quante gocce di rugiada intorno a me
cerco il sole, ma non c'è.
Dorme ancora la campagna, forse no,
è sveglia, mi guarda, non so.
Già l'odor di terra, odor di grano
sale adagio verso me,
e la vita nel mio petto batte piano,
respiro la nebbia, penso a te.
Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là
sembra quasi un mare d'erba,
e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda...
Un cavallo tende il collo verso il prato
resta fermo come me.
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito
respiro la nebbia, penso a te.
No, cosa sono adesso non lo so,
sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso.
No, cosa sono adesso non lo so,
sono solo, solo il suono del mio passo.
e intanto il sole tra la nebbia filtra già
il giorno come sempre sarà.
Hi! Venus..... Welcome!....
ΑπάντησηΔιαγραφήThanks for your comment. For me, desire is the voice of the heart.
I read that your city is Patras. Are you Greek?
Good Night
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